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Difetti e disturbi

Lenti a contatto: applicazione, cura e caratteristiche

 

Cosa sono?

Le lenti a contatto (LAC) sono “dispositivi medici” per la correzione dei disturbi refrattivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo). Soprattutto per difetti di una certa entità, grazie al loro impiego la visione è generalmente migliore e più ampia rispetto a quella che normalmente si ottiene con gli occhiali. Tuttavia la loro manutenzione e un loro corretto impiego sono fondamentali per preservare la salute oculare (bisogna seguire le norme igieniche).

Quali tipi esistono?

lenti a contatto

Anche se esistono centinaia di tipi diversi, possiamo dividere le lenti a contatto in due grandi gruppi: morbide e rigide (categoria che comprende quelle gas-permeabili, dette anche semirigide). Inoltre, ve ne sono di terapeutiche (senza alcun potere correttivo) che vengono impiegate esclusivamente dai medici oculisti: alcuni tipi sono in grado di rilasciare farmaci nell’occhio (ad esempio antibiotici) e, dunque, per alcune patologie possono essere di grande utilità. Lenti a contatto terapeutiche possono essere utilizzate anche in seguito a certi interventi chirurgici effettuati sulla cornea (ad esempio dopo il laser PRK), per consentire una rapida guarigione e alleviare il dolore.

Lenti a contatto rigide gas-permeabili, con una conformazione particolare detta “a geometria inversa”, vengono utilizzate nell’ortocheratologia. Si tratta di lenti realizzate con materiali estremamente permeabili all’ossigeno che si indossano durante la notte (cosa che normalmente non bisogna mai fare). Attraverso tale utilizzo le lenti per ortocherotologia sono in grado di cambiare la forma della superficie corneale (sfruttando le sue caratteristiche di plasticità) e, in questo modo, produrre una correzione temporanea del difetto refrattivo. Quando al mattino la lente viene rimossa, si ottiene un buona visione senza aver la necessità di indossare occhiali o lenti a contatto correttive (ovviamente occorre un tempo di adattamento dell’occhio all’utilizzo della LAC notturna per ottenere un risultato ottimale e duraturo nell’arco della giornata).

Quali difetti correggono?

Le LAC possono correggere diversi difetti visivi e di varia entità, quali ad esempio miopia e ipermetropia. Esistono poi le lenti a contatto toriche, adatte a correggere l’astigmatismo (lenti a contatto per astigmatici), ma anche adatte a correggere miopia e astigmatismo o ipermetropia e astigmatismo.

Negli ultimi anni ha avuto larga diffusione anche l’utilizzo di lenti a contatto bifocali (che contengono zone differenti per la visione da lontano e da vicino) o multifocali (utilizzate per la visione a breve, media e lunga distanza). Queste LAC sono quindi in grado di correggere miopia, ipermetropia, astigmatismo, in combinazione con la presbiopia (visione da vicino). La qualità visiva di queste LAC a volte può non essere ottimale come quella delle monofocali (che correggono solo per lontano) ma sono una valida alternativa per chi svolge una vita molto dinamica (sport, incontri di lavoro, ecc.) e non vuole dover ricorrere per forza agli occhiali (per questioni pratiche o semplicemente estetiche).

Una menzione a parte va fatta per le lenti a contatto colorate, che possono essere utilizzate per scopi cosmetici o terapeutici. Devono essere in ogni caso prescritte da un medico oculista (anche se si vuole indossarle solo per una questione estetica), per evitare gravi problemi agli occhi.

CHE CARATTERISTICHE HANNO?

Le lenti a contatto vengono applicate sulla superficie oculare e “galleggiano” sul film lacrimale. Inoltre le lenti morbide, ricche d’acqua, assorbono la componente acquosa delle lacrime. Dunque una buona funzionalità lacrimale è importante.

Sia le lenti a contatto morbide che quelle rigide sono costruite in base a una serie di parametri; infatti non tutti gli occhi sono uguali. I parametri fondamentali di una lente a contatto sono la geometria della lente (la forma), il raggio base, il diametro della lente, il materiale che la compone e, ovviamente, il suo potere refrattivo.

Come applicarle la prima volta?

lenti
È fondamentale che la prima applicazione di una lente a contatto venga fatta da una persona esperta, capace non solo di scegliere la lente migliore per la singola persona, ma anche di fornire informazioni sul suo corretto utilizzo. È, inoltre, essenziale provare le lenti stesse e verificare che non si avverta una sensazione di fastidio dopo un po’.

Che problemi si possono avere?

L’uso improprio delle lenti a contatto può portare a importanti complicanze dovute principalmente a:

  • ipossia cronica: dovuta al fatto che le lenti riducono la quantità di ossigeno che giunge alla cornea (però ne esistono di tipi che lasciano traspirare meglio la superficie oculare);
  • microtraumatismo: per la presenza continua di un corpo estraneo nell’occhio (la lente), che si può anche rompere;
  • infezioni: dovute alla presenza di germi patogeni nella lente, a causa delle manipolazioni o della non perfetta manutenzione (bisogna usare solo gli speciali liquidi di conservazione e sostituire periodicamente il contenitore portalenti).

Questi fenomeni possono essere la causa di vere e proprie cheratiti e/o congiuntiviti oppure di disturbi “minori” ma fastidiosi: bruciore, prurito, intolleranza alle lenti, sensibilità alla luce (fotofobia) e occhi arrossati. I disturbi più lievi possono portare all’impossibilità di continuare a portare le lenti a contatto, mentre quelli più gravi possono compromettere la funzione visiva stessa dell’occhio (come l’ulcera corneale).

Infine, è importante sottolineare la necessità di una corretta applicazione e gestione delle lenti a contatto, al fine di ottenere un’ottima qualità visiva e ridurre al minimo le possibili complicanze correlate al loro impiego, prestando sempre attenzione all’igiene (devono essere applicate con le mani lavate e asciutte, non vanno mai messe sotto l’acqua corrente, non vanno mai tenute oltre i tempi indicati).

Possono sostituire integralmente gli occhiali?

lenti a contatto morbide

Le lenti a contatto non dovrebbero sostituire integralmente gli occhiali: non bisogna esagerare col loro uso (anche perché, alla lunga, si rischia di avere fenomeni di sensibilizzazione). Il tempo massimo di utilizzo cambia da soggetto a soggetto e dipende da molti fattori, tra cui il tipo di lente utilizzata.

Comunque, quando le lenti cominciano a dare fastidio, si appannano e l’occhio si arrossa bisognerebbe rimuoverle senza indugio e utilizzare gli occhiali (generalmente dopo 6-8 ore al massimo). È, inoltre, consigliabile instillare lacrime artificiali senza conservanti, in modo tale da idratare adeguatamente l’occhio e prevenire un’eventuale secchezza.

lenti a contatto rigide

Leggi anche il Dodecalogo per l’uso corretto delle lenti a contatto

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 23 ottobre 2007. Ultimo aggiornamento: 30 agosto 2021.

Ultima revisione scientifica: 30 agosto 2021.

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