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L’OCULISTA RISPONDE - DISCUSSIONE

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Quale futuro?

Discussione avviata da pab il 24 ottobre 2007

Mia madre, miope dall’età di 12 anni, ora ne ha 50. Ha la seguente situazione visiva: OS colpito nel 1999 da Membrana Neovascolare sottoretinica, e trattata con fotodinamica, ma con visus vicino allo zero. Ci sono speranze di poter recuperare un pò di vista in futuro? Con l’occhio destro ha condotto una vita normale in quanto vede 10-10 con lenti a contatto, - 11 sono i gradi mamcanti. Da qualche tempo la retina di questo occhio sta cedendo, si è sottoposta a laser per saldare una leggera rottura. Noi siamo molto preoccupati che il suo futuro sia in qualche modo avviato verso una strada obbligata di non completa autosufficienza. Oltre ai normali controlli per verificare lo stato della retina, dal punto di vista medico come potrà essere l’evolversi della sua situazione? E’ destinata a continui peggioramenti?

risposta dell'oculista

re: Quale futuro?

Risposta di Oculista

Scritto il 26 ottobre 2007

L’occhio miope è soggetto a complicanze dovute in massima parte al fatto che, essendo un occhio più lungo della norma (nell’ordine di mm),la retina è più stirata e la circolazione sanguigna più difficoltosa. Quindi si possono determinare rotture a livello retinico e formazione di neovasi per lo stimolo ischemico (non arriva bene il sangue e la retina tenta di supplire con la formazione di nuovi vasi sanguigni che però sono anomali e tendono frequentemente a sanguinare). Purtroppo la medicina non può stabilire a priori e non è in grado di prevedere quale sarà l’evoluzione anatomica e funzionale dell’occhio miope. Ecco perchè sono fondamentali visite oculistiche periodiche per valutare lo stato di salute generale degli occhi e per poter identificare qualunque patologia presente negli stadi iniziali e quindi ancora non avvertita soggettivamente dal paziente. In molti casi è possibile intervenire tempestivamente e bloccare il processo patologico.

re: Quale futuro?

Risposta di pab

Scritto il 26 ottobre 2007

Grazie molte. Il discorso è anche che mia madre, per quanto cerchi e noi l’aiutiamo, a evitare sforzi fisici, è nel pieno della sua attività lavorativa: per cui è costretta a viaggiare, spostarsi in auto, o treno, sia pure non per lunghi tragitti. Sarebbe meglio evitare e prospettarle una vita più comoda?

risposta dell'oculista

re: Quale futuro?

Risposta di Oculista

Scritto il 26 ottobre 2007

Vivere la vita con la continua paura che possa succedere qualcosa è molto frustante e deprimente. Se la limitazione della propria attività potrebbe (ma non è detto) evitare la formazione di rotture della retina, potrebbe invece influire notevolmente sulla qualità della vita...L’unico consiglio che posso dare è quello di cercare di evitare eccessivi sforzi fisici, ma comunque di condurre una vita serena. L’importante è comunque tenersi sempre sotto controllo presso lo specialista di fiducia.

re: Quale futuro?

Risposta di pab

Scritto il 1 novembre 2007

In aggiunta alla patologia descritta,segnalo che nell’occhio malato sono presenti corpi mobili, diagnosticati a suo tempo come "distacco del vitreo". In particolare, quella che più preoccupa è una macchia scura che con il tempo sembrava essersi schiarita, ma ora mia madre (osservata davanti alla stessa fonte luminosa, come pc), la vede ingrandita. Può essere subentrata qualche ulteriore complicanza, da far rivalutare? Preciso che l’ultima visita oculistica risale a breve.Cordialmente

risposta dell'oculista

re: Quale futuro?

Risposta di Oculista

Scritto il 2 novembre 2007

Come è già stato ampiamente e diffusamente detto le "mosche volante" o corpi mobili oppure il distacco di vitreo non sono condizioni patologiche preoccupanti. La loro posizione e dimensione possono variare di giorno in giorno.

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