Salta il menù
Dona oraSostienici

L’OCULISTA RISPONDE - DISCUSSIONE

Vai a tutte le discussioni

chiarimento su oftalmia simpatica

Discussione avviata da luca61 il 18 maggio 2006

Ho 44 anni. Senza dilungarmi molto dopo una uveite all’occhio destro in età giovanile, con cataratta e glaucoma secondario e dopo una serie di interventi chirurgici mi ritrovo un occhio definito ora come subatrofico ora in probabile tisi.

Mi è stata prescritta da un oculista una PEV (SIA DA PATTERN TRANSIENT CHE DA FLASH) e una ERG che ho fatto in un altro studio con la strumentaione adatta alla esecuzione dei due esami.

Con la seguente diagnosi
PEV : L’occhio sinistro è nella norma.
Occhio destro: Ritardo della latenza delle deflessioni del tracciato sia positive che negative. Ampieza ridotta

ERG da pattern:
OS sempre nella norma.

Occhio destro: Ritardo della I deflessione negativa del tracciato N35 e della Positiva P50. Ampieza ridotta

In poche parole non vedo nulla (all’occhio destro)ad eccezione di quando mi è stata fatta la PEV con Flash dove percepivo una debolissima luce al momento del lampo ma solo verso la parte inferiore dell’occhio. E l’occhio malato è come se stesse rientrando al suo interno provocandomi anche una evidente ptosi.

Il medico che mi ha effettuato l’esame sostiene che nonostante questi deboli segni, l’occhio è praticamente in "coma irreversibile" per cui sarebbe consigliabile una eviscerazione per evitare (seppure raramente) una oftalmia simpatica all’occhio sinistro.

Premesso ciò:

il medico che ha eseguito i due esami ha ragione nel consigliare l’intervento di eviscerazione?

In secondo luogo che differenza c’è tra occhio sub atrofico e tisico o è la stessa cosa?

Grazie dei chiarimenti che vorrete fornirmi

risposta dell'oculista

Re: chiarimento su oftalmia simpatica

Risposta di Oculista

Scritto il 22 maggio 2006

In genere gli specialisti definiscono Atrofia: (tisi) iposviluppo o riduzione di volume di un organo causato dal suo mancato utilizzo o dal suo malfunzionamento. In oftalmologia il bulbo può diventare atrofico in seguito a postumi di un trauma, ferita perforante o anche fatti patologici. E’ etico asportare il bulbo oculare quando esistono le indicazioni sia come scelta primaria che secondaria ad un approccio conservativo fallito, è sicuramente necessario se la patologia minaccia la sopravvivenza del paziente o per occhi ciechi e dolenti.
Per quanto riguarda l’oftalmia simpatica è una rara panuveite bilaterale granulomatosa che si presenta dopo traumi o interventi chirurgici in un occhio. Dopo un trauma iniziato in un occhio si ha coinvolgimento dell’altro occhio (non traumatizzato) da 5 giorni ad addirittura 50 anni dopo. Comunque nel 70% dei casi il lasso di tempo è di circa 3 mesi. L’occhio controlaterale, non traumatizzato, si infiamma (oftalmia simpatica); in tal caso la capacità visiva di quest’occhio può diminuire fino alla cecità.
Il mio consiglio è di farsi spiegare dal suo oculista la situazione anatomico-funzionale dell’occhio e valutare la strategia terapeutica più appriopriata

Re: chiarimento su oftalmia simpatica

Risposta di luca61

Scritto il 7 giugno 2006

Sono stato da un noto oculista di Napoli (conosciuto anche a livello nazionale), specializzato in chirurgia orbitaria che mi ha consigliato di operarmi al fine di evitare non tanto l’oftalmia simpatica, patologia alquanto rara come Lei ha correttamente spiegato nel post precedente, ma soprattutto l’endoftalmite.

Precisando che con l’eviscerazione non si elimina il rischio ma si triduce di molto la percentuale, se chiaramente fatta da oculista esperto.

Per cui, nel dubbio, sicuramente mi sottoporrò all’intervento proprio per salvaguardare quantomeno l’occhio sano.

Una cosa non mi è completamente chiara:
oftalmia simpatica ed endoftalmite non sono più o meno la stessa cosa? e come gravità?
Ed infine ...nel caso sfortunato di una endoftalmite... anche post operatoria, non è proprio possibile curarla?
grazie

risposta dell'oculista

Re: chiarimento su oftalmia simpatica

Risposta di Oculista

Scritto il 7 giugno 2006

In questo caso il rischio di endoftalmite è sull’occhio già malato. Con l’eviscerazione si elimina il rischio di endoftalmite di quest’occhio e si riduce quello di sviluppare l’oftalmia simpatica che interesserebbe anche l’occhio sano.
L’endoftalmite purtroppo non sempre risponde alle terapie mediche per cui nel caso specifico piuttosto di aumentare il rischio che si sviluppi una endoftalmite e/o una oftalmia simpatica l’intervento proposto ha una giustificazione.

Re: chiarimento su oftalmia simpatica

Risposta di luca61

Scritto il 7 giugno 2006

dottore mi permetta di ringraziarla per i suoi chiarimenti.
Cordialmente.
Luca

Registrati

È necessario registrarsi per scrivere su questo forum.

Per continuare a rispondere al post registrati oppure effettua il login dal box a sinistra.