Trattamento calazio
Discussione avviata da Luca R. il 22 marzo 2024
Dottore ma un calazio lasciato senza trattamento può essere pericoloso?
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L’OCULISTA RISPONDE - DISCUSSIONE
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Dottore ma un calazio lasciato senza trattamento può essere pericoloso?
Risposta di Oculista
Scritto il 22 marzo 2024
Gentile utente,
abbiamo già riposto numerose volte alle sue domande, comunque no, non è pericoloso ma in linea di massima è sempre meglio toglierlo e/o cercare di farlo riassorbire con i trattamenti.
Cordiali saluti,
IAPB ITALIA ONLUS
Risposta di wizardonzi
Scritto il 2 maggio 2024
Buongiorno, da luglio scorso sono affetto da calaziosi all’occhio sinistro. Mi sono recato da due oculisti, ma dopo oltre 8 mesi il calazio è ancora lì. Il primo, avendo rilevato anche una blefarite, mi ha somministrato un trattamento misto con Naviblef Daily Care (per due settimane) e Tobradex pomata (un mese), consigliandomi poi di recarmi presso una struttura privata per un intervento (con rischio di recidività);
Il secondo, oltre a somministrarmi il Naviblef per una settimana, mi sta facendo proseguire, a periodi alternati a partire da novembre scorso, con le maschere riscaldanti Posiforlid (ho usato anche Blefastop) e le gocce Betabioptal (ritenute più efficaci del Tobradex). Lui è da sempre contrario all’operazione e già a dicembre ritenne il calazio in regressione (erano 2, uno, più piccolo, era scoppiato), ma è ancora lì e l’occhio è leggermente più chiuso dell’altro. Cosa potrei fare? Alcune foto https://ibb.co/fxC9HBF https://ibb.co/196LmX https://ibb.co/Ldb3W13
Grazie
Risposta di Oculista
Scritto il 2 maggio 2024
Gentile utente,
attraverso un consulto online non possiamo prescrivere farmaci. In linea di massima, mi sembra che gli approcci terapeutici indicati dai vari colleghi che l’hanno visitata siano stati corretti, ma non hanno portato purtroppo ad una risoluzione del problema. Deve farsi seguire dal suo oculista di fiducia come ha fatto fino ad ora (o se lo ritiene opportuno potrebbe rivolgersi ad un altro centro/specialista), sarà lui di volta in volta a valutare il suo stato clinico e modificare la cura o eventualmente optare per l’intervento chirurgico.
Cordiali saluti,
Iapb Italia onlus.