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L’OCULISTA RISPONDE - DISCUSSIONE

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Trombosi venosa e maculopatia

Discussione avviata da AnnaLaura il 29 febbraio 2024

Buongiorno,
ho avuto una trombosi venosa con maculopatia (ho 53 anni).
Mi hanno correttamente prescritto le iniezioni intravitreali (per ora tre, a distanza di un mese l’una dall’altra)
Purtroppo soffro di una sindrome ansiosa depressiva da decenni e ho un’alta tolleranza ai farmaci specifici (ansiolitici e antidepressivi), per dire che a ben poco mi servirebbe assumere un calmante prima dell’iniezione. Mi sono recata in ospedale per la somministrazione della prima iniezione ma quando l’ago si è avvicinato all’occhio ho iniziato a respirare in modo sempre più affannato e quasi ad urlare. Il medico e l’infermiera si sono quindi giustamente fermati e mi hanno dimessa.
Volevo chiederle se vi sono alternative efficaci (non intendo quindi omeopatia e cose simili) alle iniezioni vitreali che consentano eventualmente di svolgere un’ unica operazione all’occhio con anestesia totale oppure se esistono terapie efficaci (pastiglie o iniezioni in altre parti del corpo).

risposta dell'oculista

Trombosi venosa e maculopatia

Risposta di Oculista

Scritto il 29 febbraio 2024

Gentile utente,
purtroppo non esistono altri trattamenti o vie di somministrazione alternative del farmaco.

Cordiali saluti,
Iapb Italia onlus.

Trombosi venosa e maculopatia

Risposta di AnnaLaura

Scritto il 29 febbraio 2024

La ringrazio molto per la sua risposta. Volevo chiederle , a questo punto, quali potrebbero essere le conseguenze di una trombosi venosa oculare, come quella che ho avuto io, non curata o comunque quanto tempo posso aspettare per trovare una soluzione.
Grazie e cordiali saluti.
AnnaLaura

risposta dell'oculista

Trombosi venosa e maculopatia

Risposta di Oculista

Scritto il 1 marzo 2024

Gentile utente,
più fa passare il tempo, più la maculopatia diventerà "cronica", i fotorecettori pian piano andranno in sofferenza e purtroppo quell’occhio avrà dei danni irrecuperabili a livello di vista, per cui le consiglio di trovare il coraggio per affrontare questa piccola iniezione, ne parli con l’anestesista che saprà sicuramente come "sedarla" al meglio.
Cordiali saluti,
IAPB ITALIA ONLUS

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