re: visita oculistica
Risposta di Oculista
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Scritto il 25 novembre 2011
Gentile utente, i fattori che possono influenzare l’esame del visus sono molteplici. Tale test infatti, nonostante la sua priorità semeiologica, presenta tantissimi punti d’ombra, che ne minano l’attendibilità, l’affidabilità e la riproducibilità. Ciò è soprattutto dimostrato dal fatto che non sempre si ottengono buone correlazioni con i risultati di test più oggettivi. In effetti i fattori che possono condizionare tale esame sono legati a:
1. Soggetto esaminato. E’, infatti, un test soggettivo psicofisico, che necessita di piena e fattiva collaborazione. La capacità di riconoscere un determinato simbolo non è legata solo al potere risolutivo della retina, ma anche alla capacità interpretativa del soggetto. In pratica possono influire: il diametro pupillare, l’area di retina valutata, precedenti esperienze con il test, la familiarità con le lettere e la capacità cognitiva.
2. Caratteristiche dello strumento utilizzato. Ne ricordiamo alcune: le dimensioni della tavola ottometrica, la sua luminanza, il contrasto tra oggetto e fondo, la forma dell’oggetto, le sue caratteristiche grafiche, ecc.
3. Ambiente: illuminazione, distanza.
4. Esaminatore: può influenzare il risultato dell’esame, sia in base all’atteggiamento che assume davanti alle risposte del paziente (attesa emotiva di miglioramento o tendenza ad aggravare una situazione, interpretazione dei risultati), sia in base alla sua capacità di correggere l’eventuale ametropia.
Pertanto è possibile che si possano avere delle variazioni del visus, reali o momentanee, che devono essere verificate volta per volta e devono essere correlate ad una valutazione completa dell’organo visivo.
Cordiali saluti
IAPB Italia onlus.