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L’OCULISTA RISPONDE - DISCUSSIONE

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paralisi n. abducente

Discussione avviata da eklettiko il 17 novembre 2011

Buongiorno. Sono un fisioterapista e sto seguendo il caso di una paziente colpita da paralisi del n. abducente in seguito ad emorragia cerebrale localizzata nell’angolo ponto-cerebellare. E’ possibile un approccio chirurgico per la risoluzione del problema? Grazie. Mauro

risposta dell'oculista

re: paralisi n. abducente

Risposta di Oculista

Scritto il 18 novembre 2011

Gentile utente,
la paralisi del nervo abducente, determina la formazione di uno strabismo convergente o esotropia (ossia deviazione verso l’interno dell’occhio dal lato della paralisi), con successiva diplopia (visione doppia riferita dal paziente, dovuta alla non corrisponedenza dei punti retinici stiomalati).
Il primo approccio consiste nel trattamento della patologia che ha causato la paralisi del nervo (nel caso della sua paziente l’emorragia cerebrale), in seguito valutato il recupero della funzionalità del nervo, si può pensare ad una correzione della diplopia con lenti prismatiche, e solo in ultima analisi si può valutare l’approccio chirurgico. L’intervento consiste nel modificare l’inserzione di uno dei muscoli oculari che muovono l’occhio in orizzontale, in modo da riportare il bulbo in una corretta posizione nelle varie posizioni dello sguardo, rendendone lo spostamento sincrono con quello dell’occhio sano controlaterale ed eliminando così la diplopia. Le ricordo comunque che prima di praticare il trattamento chirurgico, conviene sempre aspettare che sia passata la fase acuta e che la deviazione oculare abbia assunto carattere di stabilità, in modo da effettuare una correzione più precisa possibile.

Cordiali saluti,
Iapb Italia onlus.

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