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L’OCULISTA RISPONDE - DISCUSSIONE

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Colliri e glaucoma

Discussione avviata da Roberto57 il 19 agosto 2011

Spett/le redazione, sono un uomo di 54 anni al quale circa un anno e 1/2 fa è stato diagnosticato un glaucoma ad angolo stretto che curo, da allora a tutt’oggi, con Azarga (1 gc ogni 12 ore e Xalatan (1 gc entrambi occhi la notte) La pressione è rientrata nella normalità 12-14. Purtroppo in concomitanza dell’utilizzo dei suddetti colliri ho cominciato a soffrire di scialorrea sempre piu crescente a tal punto che la persistenza salivare all’interno del cavo orale mi crea bruciore sottolinguale e lesioni e col tempo del cavo esofageo con grande disagio nella quotidianità. Inutile dirvi che ho fatto tutte le analisi possibili ed immaginabili (gastroscopia, ecografia alle ghiandole salivari, visite odontoiatre, visite neurologiche approfondite, markers tumorali epatici ecc) nessuna di queste ha dato esito positivo e il sospetto di qualche specialista è che il problema sia di natura farmacologica e quindi legato all’uso dei colliri che, seppur, assunti per via topica potrebbero avere degli effetti sistemici essendo alcuni di essi "colinergici" (così mi è stato spiegato) Vi chiedo cortesemente se potrebbe esserci realmente una correlazione fra l’assunzione di Azarga e Xalatan e il problema che manifesto. In tal caso vorrei sapere se esistono colliri alternativi per la cura del glaucoma ai suddetti considerato che tutti i farmaci anti-colinergici sono assolutamente sconsgliati in presenza di tale patologia. Chiedo un vs consiglio perchè lo specialista è contrario alla sospensione di tale cura, forse non rendendosi conto del disagio straordinario che vivo quotidianamente. Un saluto Roberto

risposta dell'oculista

re: Colliri e glaucoma

Risposta di Oculista

Scritto il 30 agosto 2011

Gentile utente,
in base alla terapia che sta effettuando il farmaco "indiziato" (perchè ad azione colinergica)ed eventualmente responsabile dei suoi disagi è Azarga, in quanto contiene due principi attivi, timololo maleato (beta-bloccante) e brinzolamide (inibitore dell’anidrasi carbonica). In accordo con il suo specialista potrebbe provare a sostituire tale farmaco per un periodo di tempo e a indagare gli effetti sulla pressione oculare e sulla scialorrea. Ovviamente deve essere l’oculista che la segue a decidere se è il caso di fare tale tentativo o se il cambiamneto della terapia potrebbe essere troppo "rischioso" in termini di controllo del tono oculare.

Cordiali saluti Iapb Italia onlus

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