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L’OCULISTA RISPONDE - DISCUSSIONE

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COROIDOPATIA PUNTATA

Discussione avviata da erma il 26 marzo 2011

Salve, a mia sorella è stata diagnosticata questa patologia "coroidopatia puntata interna" volevo sapere di cosa si tratta e se le punture di avastin fatte al bisogno possono essere una cura soddisfacente. Ho letto di un altro medicinale che si chiama lucentis, qual è la differenza?

risposta dell'oculista

re: COROIDOPATIA PUNTATA

Risposta di Oculista

Scritto il 28 marzo 2011

Gentile utente,
la coroidopatia interna punteggiata (PIC) è una infiammazione del segmento posteriore rara, idiopatica e bilaterale che colpisce tipicamente giovani donne miopi (90%). Il sesso maschile può essere colpito ma con una incidenza molto minore (10%). E’ stata riscontrata un’anamnesi familiare positiva per patologie autoimmuni come la Artrite reumatoide e il Lupus eritematoso nelle persone affette. La diagnosi precoce e il monitoraggio stretto dello sviluppo di eventuale neovascolarizzazione coroideale è fondamentale in modo che il trattamento di tale complicanza posa essere iniziato immediatamente. Il trattamento con farmaci antiangiogenici, per via intravitreale ha dimostrato essere efficace nel migliorare i risultati sia funzionali sia anatomici in occhi con CNV (neovascolarizzazione coroideale) secondaria a PIC.
Allo stato attuale delle conoscenze non sono note sostanziali differenze di efficacia e di effetti indesiderati tra Avastin e Lucentis. Le differenze tra questi due prodotti sono essenzialmente due:
1. Lucentis è stato sperimentato con studi controllati ed ha ottenuto una registrazione; Avastin è “off-label” (un farmaco si definisce “off label” quando viene utilizzato in condizioni non previste dalla scheda tecnica del prodotto).
2. Lucentis ha un costo maggiore rispetto Avastin.
Cordiali saluti
IAPB Italia onlus.

re: COROIDOPATIA PUNTATA

Risposta di erma

Scritto il 28 marzo 2011

GRAZIE MILLE PER LA RISPOSTA.
VOLEVO CHIEDERLE SE QUINDI NON ESISTONO CURE A PARTE LE INIEZIONI, DEFINITE COME CURE TEMPORANEE. A LUNGO TERMINE LA PROGNOSI SARA’ QUINDI LA PERDITA TOTALE DELLA VISTA, OPPURE CI SONO POSSIBILITA’ DI CURE DIVERSE ALL’ESTERO?

risposta dell'oculista

re: COROIDOPATIA PUNTATA

Risposta di Oculista

Scritto il 29 marzo 2011

Gentile utente,
generalmente non è necessario alcun trattamento della fase acuta della malattia perché è autolimitante.La prognosi visiva è variabile. In mancanza di di neovasi coroideali (CNV), l’acuità visiva è generalmente maggiore. Tuttavia ci possono essere recidive.
Le iniezioni serviranno solamente in caso di CNV e non prima.
Il monitoraggio stretto dello sviluppo di neovascolarizzazione coroideale è fondamentale in modo che il trattamento di tale complicanza può essere iniziato immediatamente.
Cordiali saluti
Iapb Itali onlus

re: COROIDOPATIA PUNTATA

Risposta di erma

Scritto il 30 marzo 2011

La ringrazio molto per il suo aiuto.
A quanto abbiamo potuto capire, gli episodi di mia sorella si verificano con neovascolarizzazione. Vorrei solamente chiederle altre due cose,essendo molto giovano vorrei capire se dovrà convivere per tutta la vita con questa patologia oppure se vi è la possibilità che con il tempo le passi? e se trattandosi appunto di episodi dovuti ad un’infiammazione non sarebbe idonea anche una cura a base di cortisoni?
Distinti saluti

risposta dell'oculista

re: COROIDOPATIA PUNTATA

Risposta di Oculista

Scritto il 31 marzo 2011

Gentile utente,
i corticosteroidi possono essere somministrati per via perioculare/intraoculare o per via sistemica in caso di distacco retinico sieroso con perdita della visione. Generalmente, invece, non è necessario alcun trattamento della fase acuta della malattia perché, come già detto, è autolimitante.
Nel 70% circa dei casi le neovascolarizzazioni possono svilupparsi dalle cicatrici entro il primo anno dalla comparsa dei sintomi iniziali e se interessano la macula o sono vicino alla fovea (parte centrale della retina) possono causare una grave riduzione della visione. I Questi neovasi coroideali vengono trattati o con la fotocoagulazione laser o con la terapia fotodinamica, particolarmente indicata ed efficace nei casi che non rispondono alla terapia steroidea orale. Negli ultimi anni con l’avvento dei farmaci antiangiogenici, il trattamento con bevacizumab per via intravitreale ha dimostrato essere efficace nel migliorare i risultati in occhi con neovascolarizazioni secondarie a questo tipo di patologia.
Sicuramente la signora dovrà controllarsi ripetutamente anche perchè la malattia può tornare.
Cordiali saluti
Iapb Italia onlus

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