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Come vede un malato di retinite pigmentosa (visione tubulare tipica dello stadio avanzato)

Retinite pigmentosa, ecco come rallentare la riduzione visiva

Come vede un malato di retinite pigmentosa (visione tubulare tipica dello stadio avanzato)Retinite pigmentosa, ecco come rallentare la riduzione visiva La luteina si è dimostrata efficace sui malati in associazione alla vitamina A 20 aprile 2010 – La luteina rallenta la riduzione della vista se si è malati di retinite pigmentosa, una patologia oculare ereditaria considerata attualmente incurabile. Un nuovo studio è stato condotto su 225 pazienti non fumatori per un periodo di quattro anni. Tutte le persone, di età compresa tra i 18 e i 60 anni, già assumevano vitamina A; ma facendo loro ingerire anche 12 milligrammi al giorno di luteina (sotto forma di complementi alimentari) si è rallentato il declino delle loro capacità visive. I risultati migliori sono stati ottenuti nelle persone con i livelli più elevati di luteina nel siero sanguigno,Fondo oculare caratteristico di malato di retinite pigmentosa associati a un maggiore aumento della densità del pigmento maculare a livello oculare. Attualmente la scienza medica sta tentando anche la strada della terapia genica e delle cellule staminali per impedire la morte progressiva dei fotorecettori retinici (fino all’ipovisione e alla cecità). Nota : Si tratta di un carotenoide con proprietà antiossidanti contenuto, tra l’altro, negli spinaci, nell’insalata verde, nei porri e nei piselli. Referenza originale: “Clinical Trial of Lutein in Patients With Retinitis Pigmentosa Receiving Vitamin A”, Berman-Gund Laboratory for the Study of Retinal Degenerations, Harvard Medical School, Massachusetts Eye and Ear Infirmary (Drs Berson, Rosner, Sandberg, Brockhurst, and Gaudio and Mss Weigel-DiFranco and Anderson), Carotenoids and Health Laboratory (Dr E. J. Johnson) and Lipid Metabolism Laboratory (Dr Schaefer), Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging at Tufts University, and Department of Nutrition, Harvard School of Public Health (Dr Willett), Boston, and Foster Biomedical Research Laboratory, Brandeis University, Waltham (Dr Hayes); and Department of Ophthalmology, University of Iowa, Iowa City (Dr C. A. Johnson), Arch Ophthalmol. 2010;128(4):403-411.

Fonte principale: Archives of Ophthalmology .

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