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Laser a femtosecondi, basato su impulsi di brevissima durata (Fonte immagine: appiotti.it)

Eseguito su un bambino il primo trapianto di cornea con laser

Laser a femtosecondi, basato su impulsi di brevissima durata (Fonte immagine: appiotti.it)Eseguito su un bambino il primo trapianto di cornea con laser L’intervento è stato effettuato presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma 26 febbraio 2010 – Salute in bella vista con una nuova tecnica di trapianto di cornea eseguita sui bambini: i tempi di recupero sono più brevi e il rischio di rigetto è ridotto. A Roma, presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il 24 febbraio 2010 è stato effettuato in Italia il primo trapianto in età pediatrica con l’ausilio di laser di ultima generazione (detto a femtosecondi). Questa tecnologia, utilizzata in pochi centri europei, consente di asportare lamelle di cornea dal paziente e di sostituirle con analoghe lamelle prelevate dal donatore. Il laser a femtosecondi offre molte altre opportunità, prima fra tutte quella di correggere astigmatismi elevati, congeniti oppure causati da precedenti interventi chirurgici. Con una precisione e una replicabilità impossibili con qualsiasi altra tecnica è ora possibile “cambiare” solo una piccola porzione di cornea corrispondente alla parte malata senza essere costretti a sostituirla interamente: così si riduce enormemente la percentuale di rigetto accelerando al contempo i tempi di recupero. Di notevole valore in campo pediatrico – in particolare per l’elevatissima percentuale di rigetti nei pazienti operati citati dalla letteratura scientifica internazionale – il ricorso a questa nuova tecnica pone il Bambino Gesù all’avanguardia a livello mondiale, essendo l’unica struttura pediatrica al mondo attualmente dotata del laser a femtosecondi (a quanto risulta all’ospedale stesso).

Fonte: Bambino Gesù. Nota: Si tratta di un laser basato su impulsi di durata brevissima (nell’ordine di un milionesimo di miliardesimo di secondo). È attualmente considerato il laser più preciso: consente di incidere la cornea ad una profondità predeterminata, con una precisione elevatissima, secondo le geometrie scelte dal chirurgo e programmate con l’ausilio di un computer. L’apparecchiatura crea delle microbolle che consentono di rompere con estrema precisione il tessuto corneale.

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