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Bambini e miopia

Bambini e miopia: l’attività all’aperto può ridurne la progressione?

All’incontro annuale dell’Association for Research in Vision and Ophthalmology è stato presentato uno studio circoscritto ma significativo condotto dalla Keio University School of Medicine di Tokyo. Un nuovo indizio che l’attività all’aperto possa rallentare la progressione della miopia nei bambini.

Un’intensa attività all’aperto può avere dei benefici sugli occhi dei bambini proteggendoli dalla progressione della miopia, un difetto visivo in rapido aumento in tutto il mondo.

Mamoru Ogawa, ricercatrice del Dipartimento di Oftalmologia e del Laboratory of Photobiology – Keio University School of Medicine, Tokyo – ha presentato i risultati all’incontro annuale dell’Association for Research in Vision and Ophthalmology di Denver.

Allo studio, svolto durante un campo estivo in Giappone, hanno partecipato 17 bambini. Per la ricerca è stato creato un programma di attività all’aperto della durata di 6 giorni. Ogni giorno le ore di attività all’aria aperta aumentavano: da più di due ore il primo giorno, queste sono progressivamente aumentate fino a raggiungere le sei ore nell’ultimo giorno.

All’inizio e alla fine del programma, tutti i bambini sono stati sottoposti ad alcune misurazioni, come quella degli spessori corneali e coroidali dell’occhio sinistro – le quali misure hanno un’influenza sulla progressione della miopia.

Nel corso dello studio è risultato che gli spessori fossero aumentati, un indice positivo per contrastare l’avanzare del difetto visivo.

“I nostri risultati hanno suggerito che un’intensa attività all’aperto, anche per una sola settimana, abbia aumentato lo spessore della coroide e della cornea negli scolari giapponesi”, ha affermato Ogawa, “Questa è una scoperta importante considerando la prevalenza in rapido aumento della miopia che è stata riconosciuta in tutto il mondo”.

Lo studio rappresenta solo l’inizio di una ricerca da approfondire attraverso un numero più elevato di soggetti coinvolti ed un tempo di osservazione maggiore, come fa notare Ogawa: “I nostri risultati hanno suggerito risultati che necessitano di approfondimenti ed ulteriori studi per valutare gli effetti in più soggetti a lungo termine”.

Fonte: Ophthalmology Times

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