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Retina colpita da AMD (forma secca)

Alla ricerca delle radici genetiche dell’AMD

Retina colpita da AMD (forma secca)Alla ricerca delle
radici genetiche dell’AMD
La malattia della retina può causare cecità e va prevenuta

7 ottobre 2008 – La ricerca delle ‘radici’ genetiche
dell’AMD continua. La malattia degenerativa
della retina, che colpisce soprattutto dopo i 50 anni, può insorgere chi è predisposto ossia coloro ha un determinato Dna. La degenerazione maculare legata all’età la principale causa di cecità e ipovisione nei Paesi sviluppati:
colpisce la zona centrale del campo visivo e va diagnosticata o curata per
tempo.

Nonostante ci siano dei fattori che favoriscono il suo insorgere se lo stile di vita non è sano (va evitato il fumo, la dieta deve essere ricca di pesce e vitamine), la base è genetica, per cui i
ricercatori stanno studiando rimedi per combatterla a livello di ‘codice della
vita’ che, come sappiamo, ‘programma’ anche il nostro organismo. Lo studio,
pubblicato sulla rivista The Lancet, è
stato condotto da ricercatori inglesi e americani su 479 pazienti malati di AMD
e su altrettante persone sane (gruppo di controllo).

“ù stato scoperto – spiega il medico oculista della linea
verde della IAPB Italia Gene: costituisce il Dnaonlus – che esiste un’associazione significativa tra
una mutazione di un gene (SERPING1) e la degenerazione maculare senile; in
questo studio sono stati esaminati anche altri 31 geni che – al contrario del
primo – non hanno alcun ruolo significativo nella malattia. Il SERPING1 è
implicato nel processo infiammatorio (in una fase detta “attivazione del
complemento”, che causa un effetto a cascata che culmina nell’infiammazione).
ciò conferma – conclude lo specialista – che l’AMD è causata da meccanismi
analoghi a quelli che determinano le infiammazioni in altre parti del corpo”.

Fonte: The Lancet Numero
Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni feriali, dalle 10
alle 13). Risponde un medico oculista se si scrive anche nel forum del sito della IAPB Italia
onlus
.
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