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Malattie oculari

Nistagmo

Cos’è?

È un’oscillazione ritmica e involontaria degli occhi. Si distinguono un nistagmo fisiologico (ossia un movimento oculare normale) da un nistagmo patologico.
nistagmo
Il nistagmo fisiologico è dovuto alla modalità di visione degli oggetti in movimento: tipico è l’esempio di una persona seduta su un treno in corsa che guarda fuori del finestrino e osserva, uno alla volta, i pali o gli alberi che si susseguono lungo i binari (a una fase di movimento più lento ne segue un’altra di movimento rapido o “di scossa”).

Nel nistagmo patologico, invece, ogni ciclo di movimento tende ad allontanare l’oggetto che si vuole osservare dalla fovea (centro retinico), facendolo uscire dalla zona centrale del campo visivo, causando così seri problemi alla visione stessa.

Come si presenta?

Il nistagmo si può presentare con un movimento pendolare (stessa velocità in tutte le direzioni) oppure con un movimento saccadico (a carattere erratico, ha una velocità diversa a seconda delle diverse direzioni); si compone di una fase rapida e di una lenta. A volte i pazienti quando si presentano a visita dall’oculista con un problema di nistagmo, riferiscono di avere l’occhio che “trema” o che “balla”.

Cosa provoca?

Il nistagmo patologico spesso riduce la visione in modo serio. Molte persone affette da questa condizione sono considerate ipovedenti. Infatti, la profondità di campo diminuisce, provocando instabilità nel movimento. Tuttavia, la capacità visiva può variare durante il giorno ed essere influenzata anche da fattori emozionali e fisici (come lo stress o la stanchezza).

occhio che trema

Come oscilla esattamente l’occhio?

Il piano di questi movimenti involontari e patologici può essere orizzontale, verticale, torsionale (circolare) o può essere aspecifico (non individuabile).

Le altre caratteristiche del nistagmo sono la frequenza del movimento oculare (bassa, elevata e moderata) – che indica il numero di scosse nell’unità di tempo – e l’ampiezza del movimento delle scosse (fine, media e larga). Può coinvolgere un occhio (nistagmo monoculare) oppure entrambi gli occhi (binoculare); è detto “coniugato” quando la direzione, la frequenza e l’ampiezza sono simili in entrambi gli occhi, altrimenti viene definito “dissociato”.

Quali sono le cause?

Il nistagmo patologico può essere dovuto a cause genetiche o può essere acquisito (può dipendere da diverse malattie). Si può manifestare, in particolare, in seguito a lesioni del sistema nervoso (cervelletto e tronco encefalico) o dell’apparato vestibolare (organo dell’equilibrio).

Il nistagmo congenito può avere un’ereditarietà legata al sesso e, in genere, si manifesta entro i primi 2-3 mesi dalla nascita. Fondamentale è, quindi, la diagnosi oculistica in età neonatale (in modo da evitare che ci sia deficit visivo che può provocare nistagmo). Le cause possono essere varie (ad esempio una cataratta congenita, uno strabismo, ecc.).

Il nistagmo si sviluppa in tutti quei bambini che hanno una perdita bilaterale della visione centrale entro i primi 2 anni di vita. In alcuni casi può presentarsi senza una causa nota e può insorgere nei gradi estremi di rotazione degli occhi, anche in persone perfettamente sane, soprattutto in caso di affaticamento. Ci sono malattie come l’albinismo che tipicamente lo causano.

Quali sono i sintomi del nistagmo oculare?

Oltre ai movimenti oculari citati in precedenza, un paziente affetto da nistagmo oculare, può presentare i seguenti sintomi:

  • Problemi di visione (vista offuscata, con oggetti che possono apparire tremolanti e ridotta percezione della profondità);
  • Oscillopsia (ossia una percezione instabile ed oscillante del campo visivo);
  • Posizione anomala del capo e del collo;
  • Fotofobia (sensibilità alla luce);
  • Vertigini e perdita di equilibrio;
  • Affaticamento e irritabilità (per gli sforzi eseguiti nel tentativo di avere una visione più nitida).

Come si esegue la diagnosi?

Si effettua valutando il movimento degli occhi mentre viene osservato un punto fisso; di solito si utilizza la lampada a fessura che, ingrandendo l’immagine, è anche in grado di rendere visibili i movimenti più piccoli. L’esame oculare deve mirare a valutare l’acuità visiva, la reattività delle pupille, la motilità degli occhi e il fondo oculare.

Esiste una terapia?

Quando possibile si deve eliminare la causa determinante il nistagmo. Nel caso in cui la causa sia congenita esistono terapie riabilitative che potrebbero ridurne la portata.

Come si classifica?

Distinguiamo i seguenti tipi:

  1. nistagmo a scosse, in cui il movimento lento è detto “di defoveazione” (allontanamento dalla zona di fissazione dell’oggetto, seguito da rapidi movimenti oculari correttivi);
  2. nistagmo pendolare, in cui entrambi i movimenti sono lenti;
  3. nistagmo misto, in cui a scosse in posizione primaria segue un nistagmo pendolare in posizione laterale di sguardo. Distinguiamo, per il nistagmo fisiologico, la posizione estrema dello sguardo (end point), in cui si riscontra un nistagmo a scosse con la fase rapida in direzione dello sguardo;
  4. nistagmo otto-cinetico, provocato da oggetti in movimento all’interno del campo visivo: vi è un inseguimento oculare lento;
  5. nistagmo vestibolare: a scosse, causato da alterazioni dei segnali che arrivano ai centri per il controllo dell’equilibrio corporeo che regolano anche lo sguardo orizzontale. Questo può essere provocato dalla stimolazione termica (acqua fredda o calda), per cui viene utilizzato dall’otorinolaringoiatra per valutare la funzionalità dei centri dell’equilibrio del sistema vestibolare.

 

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 10 settembre 2009. Ultimo aggiornamento: 21 settembre 2021.

Ultima revisione scientifica: 21 settembre 2021.

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